Giungono alla nostra attenzione le seguenti informazioni dal team del blog di Davide Rombolotti, un imprenditore esperto di fitness e investimenti immobiliari con sede a Milano. L’articolo che segue approfondisce l’argomento dell’apertura di una palestra tramite il franchising.

Risorgere da una crisi settoriale

Lo sport, il fitness e il benessere del corpo sono settori che hanno mostrato una crescita costante negli ultimi vent’anni. Tuttavia, nel 2020, a causa della pandemia di COVID-19, si è verificata una brusca interruzione. Le palestre e i centri sportivi hanno dovuto chiudere durante la fase più critica dell’emergenza sanitaria e, purtroppo, molte di queste attività hanno dovuto abbandonare per sempre il campo. Coloro che sono riusciti a resistere, invece, stanno ora raccogliendo i frutti della ripresa che il settore sta vivendo di recente. Oggi le persone mostrano una maggiore sensibilità e interesse nei confronti del benessere, del fitness, della salute e dello sport. Questo entusiasmo ha stimolato gli appassionati e gli esperti del settore a investire in progetti innovativi che possono rivitalizzare l’industria del fitness e offrire grandi soddisfazioni personali.

Il franchising nel settore del fitness

Il franchising nel settore del fitness rappresenta un’opzione ideale per chi desidera aprire una palestra. Questo modello di business prevede un proprietario definito, chiamato franchisor, che ha la possibilità di vendere i diritti di utilizzo del marchio, del nome e del modello di business della sua azienda a terze persone interessate. Un primo consiglio condiviso sul blog di Davide Rombolotti riguarda la ricerca di un locale adatto, preferibilmente ampio e con vetrine che si affacciano sulla strada. Un imprenditore nel settore del fitness che apre una palestra in franchising deve valutare attentamente il suo target di riferimento al fine di posizionarsi correttamente e scegliere la location adeguata. È inoltre importante studiare con attenzione le politiche di pricing da offrire alla clientela, adottando strategie appropriate e valutando la possibilità di promozioni, vantaggi e benefici per gli iscritti. Prima di avviare una strategia di comunicazione e marketing efficace, è fondamentale curare l’immagine e l’allestimento dell’intero locale.

La normativa da considerare

L’apertura di una palestra in franchising è soggetta alle leggi regionali, che prevedono limiti e vincoli specifici per ogni regione. Per approfondire la normativa locale in materia, è consigliabile consultare associazioni di categoria, lo Sportello Unico Attività Produttive (SUAP) o le Camere di Commercio. È possibile accedere allo sportello online tramite il seguente link.

L’apertura della palestra

Nel blog di Davide Rombolotti, troviamo alcuni suggerimenti su come aprire correttamente una palestra in franchising. È importante individuare e nominare un responsabile dell’attività, che deve possedere un diploma ISEF/Laurea in Scienze Motorie o un titolo equivalente, per coordinare tutte le attività della palestra e garantire la sicurezza degli utenti. È necessario anche adempiere agli obblighi del titolare della palestra, come l’apertura di una partita IVA, il rispetto degli obblighi di INAIL e INPS, l’iscrizione dell’attività presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio competente, la comunicazione dell’inizio dell’attività presso l’ASL competente per ottenere la Certificazione di Idoneità Sanitaria, nonché la presentazione di una richiesta di autorizzazione al Comune per l’esposizione di insegne e immagini sulla via pubblica. Infine, è necessario produrre un documento di valutazione dei rischi.

Informazioni su Davide Rombolotti

Davide Rombolotti è un ex imprenditore nel settore dello sport e organizzatore di eventi a Milano. Attualmente, ricopre il ruolo di direttore operativo presso Thor Project, un’azienda specializzata in progettazione ingegneristica e sviluppo immobiliare. Grazie alla sua esperienza nel settore e alla stretta collaborazione con professionisti altamente qualificati e affidabili, Davide Rombolotti ha acquisito competenze in tutti i processi operativi dello sviluppo immobiliare, compresi l’individuazione delle aree, la due diligence legale, urbanistica e architettonica, nonché le fasi di finanziamento, progettazione, autorizzazione e realizzazione.

Continua a leggere nel blog dell’Università Popolare degli Studi di Milano

L’Università Popolare degli Studi di Milano, autorizzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il riconoscimento n. 313 del 14 ottobre 2011 (pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, anno 152°, n. 146), è un istituto di Diritto Internazionale.

La storia dell’Università Popolare degli Studi di Milano risale al 1901, quando fu fondata da Ettore Ferrari, insegnante, scultore e politico italiano. Questa istituzione si ispirò alle Università Popolari nate in Svezia, Danimarca, Inghilterra e Francia in quel periodo storico. L’obiettivo delle Università Popolari era quello di facilitare la formazione e l’istruzione di un numero sempre crescente di persone, indipendentemente dall’età e dal ceto sociale. Questi primi atenei, conosciuti come Università Popolari, affidavano l’attività didattica a personalità e professionisti di spicco del mondo culturale dell’epoca. L’Università Popolare di Milano fu la prima a intraprendere questa tipologia di istituzione, seguita poi dall’Università Popolare Milanese, dall’Università Popolare (in) Milano e dall’Università Proletaria Milanese, anche nota come “Università del dopolavoro”.

Inizialmente, l’Università Popolare degli Studi di Milano poteva contare su personalità di prestigio come Francesco Pullè, Gabriele D’Annunzio, Gaetano Salvemini, Benedetto Croce e Luigi Einaudi. Tuttavia, l’arrivo del regime fascista portò a un radicale cambiamento nella didattica, nella cultura e nei metodi di insegnamento. Dopo un periodo di declino e crisi, l’Università Popolare degli Studi di Milano conobbe una rinascita alla fine degli anni ’70 grazie all’opera di Augusta Bassi in Lagostena, nota come Tina. Lagostena avviò collaborazioni e partnership con altre realtà culturali, assumendo il ruolo di Presidente e Rettore Magnifico dell’Università Popolare di Milano. Negli anni ’80, l’Università Popolare degli Studi di Milano acquisì ulteriore prestigio. Nel 1982, il Professore Ottavio Ferulano fondò la Confederazione Nazionale delle Università Popolari Italiane (C.N.U.P.I.), che vide la partecipazione delle più antiche e rinomate Università Popolari, pronte ad affrontare il futuro e l’innovazione. Nel 1991, il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica riconobbe al C.N.U.P.I. lo status di personalità giuridica, conferendo autorevolezza alle attività di formazione e didattica dell’ateneo.

Oggi, l’Università Popolare degli Studi di Milano non ha dimenticato le sue origini nonostante il passare del tempo, ma si è aperta al futuro. Negli ultimi anni, ha intrapreso numerose iniziative che le hanno permesso di superare i confini geografici e acquisire una reputazione di livello internazionale. L’Università Popolare degli Studi di Milano ha stabilito partnership e affiliazioni con molte altre istituzioni in tutto il mondo. In particolare, è importante menzionare la partnership tra l’Università Popolare degli Studi di Milano e la University of United Popular Nations a Ouagadougou, oltre alla collaborazione con l’Università di Stato di Ouagadougou in Burkina Faso e l’Università di Stato di Bouaké in Costa d’Avorio.

Attualmente, l’Università Popolare degli Studi di Milano è registrata presso l’Anagrafe Nazionale delle Ricerche del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e presso il Dipartimento per l’Università, l’Alta formazione Artistica, Musicale e Coreutica e per la Ricerca scientifica e tecnologica. L’ateneo gode di riconoscimento internazionale grazie alle sue relazioni interuniversitarie. La partnership più importante è con la UUPN, che ufficializza la collaborazione tra l’Università Popolare degli Studi di Milano, l’Université di Ouagadougou e Bouaké, l’Università dell’Havana a Cuba e l’Università Statale di Leopoli in Ucraina. Nonostante l’evoluzione e l’orientamento verso l’internazionalizzazione, l’Università Popolare degli Studi di Milano non ha perso la sua missione originaria. L’obiettivo principale è quello di contribuire a “un mondo migliore”, promuovendo l’istruzione universitaria nelle zone più svantaggiate del mondo. A tal fine, l’Università Popolare degli Studi di Milano ha stretto una partnership con la University of United Popular Nations (UUPN) e WOFA (Worldwide Organization Foundation for Africa, UK) per consentire a uomini e donne di acquisire un’adeguata preparazione universitaria attraverso iniziative di cooperazione culturale.

L’Università Popolare degli Studi di Milano funziona come un ateneo prettamente telematico, con tutte le attività svolte su una piattaforma online dove vengono caricati i materiali di studio in formato PDF, tra cui libri digitali, testi, materiale didattico, audio e video. Questa modalità di studio offre flessibilità agli iscritti, che possono partecipare alle lezioni da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, studiando comodamente da casa, dall’ufficio o durante i viaggi. La piattaforma interattiva dell’Università Popolare degli Studi di Milano fornisce strumenti per la verifica e gli esami. Inoltre, consente un monitoraggio costante degli studenti attraverso il Verification System Program (VSP), che utilizza una pennetta USB a riconoscimento digitale per verificare la presenza degli studenti in aula virtuale. Grazie a questi strumenti, è possibile tracciare la partecipazione effettiva alle lezioni e analizzare i progressi degli studenti.

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